Consigli generali
Il consiglio prioritario è non farsi guidare dalla moda del momento, ma dal buon senso e dalla percezione di una maggiore comodità, in particolare per l’abbigliamento di uso quotidiano. Per fare un esempio, é opportuno preferire pantaloni e gonne regolati da un meccanismo elastico in vita, e non da zip e bottoni, che sono difficili da gestire nella prima infanzia. Ciascun bambino deve sentirsi a proprio agio con qualsiasi capo di abbigliamento che ha indosso e percepire che é libero di muoversi e di esprimersi, secondo quelli che sono i propri desideri. Nella vita di ogni giorno é controproducente farli abbigliare con capi elaborati che richiedano particolari attenzioni: nessun bimbo o bimba dovrebbe avvertire il problema di sporcarsi o di rovinare ciò che indossa.
I colori devono essere scelti sulle preferenze manifestate dal bambino. Anche una tinta che a noi pare bizzarra, o quantomeno difficile da abbinare, dovrà rispecchiare il suo gusto. Del resto mai, come durante l’infanzia, ci si può sbizzarrire con le scelte cromatiche senza apparire sopra le righe. Insomma é giusto che il vestiario di un bambino sia il più possibile colorato. Si consiglia di optare per una tonalità scura o neutra solo in presenza di esigenze precise e legate magari ad un evento particolare.
Ciascuna taglia corrisponde di norma ad un’età, espressa in mesi per i primi 2 anni di vita e, successivamente, in uno o due anni. Normalmente, ognuna di questa taglie, corrisponde alla misura dell’altezza espressa in centimetri. Questo riferimento è molto utile perché ci consente di verificare, metro alla mano, se corrisponde effettivamente a quella del nostro bambino. Si tratta, com’è ovvio, di una media statistica che per definizione é attendibile, ma non risulta sempre precisa.
Per l’abbigliamento casual sono intramontabili i classici come Nike, Adidas e Levis’ Kids. Per le bimbe un buon riferimento è rappresentato da marchi come Vikita e Nnjxd. Per gli abiti da cerimonia sono valide anche le proposte di Sunny Fashion e Uomogo. Se invece cercate coordinati per neonato belli, pratici, confortevoli e convenienti, potete riferirvi tra gli altri a Tup Tam, Edoton e Yilaku.
Materiali e sicurezza
I materiali più adoperati nella realizzazione di capi per bambini sono le fibre naturali. In particolare, tra le fibre animali più comuni, ci sono la lana e la seta. La fibra di origine vegetale che trova il maggiore impiego nel settore è invece il cotone, seguito dal lino e dalla canapa.
No. Le fibre artificiali sono ottenute dalla lavorazione chimica di prodotti naturali. Come ad esempio la cellulosa, da cui hanno origine sia la viscosa che l’acetato. Le fibre sintetiche hanno invece origine dalla trasformazione diretta di sostanze chimiche. I derivati più comuni di questa seconda fattispecie sono il poliestere, la poliammide, il nylon e l’acrilico.
Possono esserlo. In che misura è difficile da stabilire, perché dipende sempre dalle concentrazioni dei derivati chimici in esse presenti. In linea di massima, basta adottare dei piccoli, ma molto utili, accorgimenti. Quello più scontato, ma importantissimo, è di lavare sempre i capi che andranno indossati per la prima volta. Molti dei composti chimici presenti nei tessuti sono infatti idrosolubili e, dunque, perdono progressivamente di carica ogni volta in cui vengono a contatto con l’acqua. Altra norma di buon senso è quella di preferire le fibre naturali fino ai 6 anni d’età, e soprattutto nella fascia 0 – 3 anni. In questo la moda viene in nostro aiuto perché, le collezioni pensate per la primissima infanzia, sono nella stragrande maggioranza dei casi, realizzate solo in cotone al 100 %. La motivazione di una scelta, da parte delle case produttrici, che risiede proprio in questo aspetto.
Sicuramente è il materiale migliore da un punto di vista sanitario. E’ pur vero che anch’esso può subire dei trattamenti mirati a fargli assumere determinate caratteristiche finali, soprattutto in termini di morbidezza e colorazione. Per questo motivo è consigliato di prediligere il più possibile, per i piccoli, il bianco o le nuance a carattere tenue prive di decorazioni.
Per la sicurezza dei bambini piccoli è utile fare attenzione ad altri due particolari. Il primo è costituito da piccole decorazioni in rilevo, come perline o bottoni, che è preferibile non siano presenti negli indumenti di fascia 0 -3 anni. In caso contrario, è importante verificare sempre la loro integrità ed il corretto fissaggio al capo d’abbigliamento, così da scongiurare un eventuale rischio d’ingestione. Anche in presenza di stringhe o nastri, è opportuno controllare che essi non possano essere sfilati con facilità, né che abbiano una lunghezza tale da poter risultare pericolosa.
Scarpe e accessori
Le scarpe andrebbero fatte indossare appena il bambino inizia a tirarsi su da sé, esprimendo in questo modo l’intenzione di voler stare in piedi da solo. Anche se, durante le fasi iniziali, è naturale che abbia bisogno ancora di un appoggio, è comunque importante che inizi a percepire una certa stabilità nel piede. E’ però raccomandato di fargli indossare un modello idoneo, pensato per la sua condizione.
La cosa più importante è che abbia una misura giusta perché, se una taglia ridotta potrebbe risultare costrittiva, una certa ampiezza non gli fornirebbe il sostegno di cui ha bisogno. La punta deve essere tonda, ovvero costruita in modo da risultare comoda per tutte le dita. La struttura deve avere una certa flessibilità, per assecondare il movimento ma, al tempo stesso, essere dotata di un rinforzo rigido posizionato ad hoc sul retro, che ha lo scopo di assicurare il tallone.
Sarebbe preferibile dotarsi di uno strumento apposito chiamato pedimetro. E’ possibile acquistare il dispositivo fisico, oppure stamparne la relativa immagine sul web, verificando che la stampa sia fatta a grandezza naturale e non ridotta in base alle dimensioni del foglio. Questo piccolo accessorio di misurazione, molto utile durante la prima infanzia, assomiglia ad un righello sul quale sono riportate le taglie. Bisogna collocare il piede del bambino al di sopra, da posizione in piedi e con le dita ferme e ben stese. Il numero da considerare sarà quello rilevato dalla tacca, una volta posizionato l’indicatore contro il dito più lungo.
Nei primi due anni di vita la crescita è naturalmente molto rapida, per cui ogni 2 o 3 mesi andrebbe verificata la corrispondenza della taglia indossata. Compiuti i 2 anni, si può attendere un intervallo di tempo più lungo, fino ad arrivare a circa 6 mesi. E’ infatti stimato che, la media di crescita del piede durante l’infanzia, sia di due o tre numeri in un anno solare. Ma molto dipende, com’è ovvio, anche dallo sviluppo del singolo bambino e dalle sue predisposizioni genetiche.
Per i bimbi piccoli sono comode, morbide e deliziose le proposte di Dotty Fish, Juicy Bumbles, Debaijia e Mini Feet. Per i bambini più grandicelli, restano una garanzia Chicco ed i marchi sportivi più noti come Adidas, Puma e Nike. Ottime anche le collezioni per l’infanzia pensate da Geox, Mayzero e Pamray. I prezzi variano in base a diversi parametri quali i materiali adoperati, la taglia, le specifiche caratteristiche tecniche e stilistiche della calzatura. Per questo motivo, se si desidera conoscere il costo effettivo di un prodotto che si valuta di acquistare, si è pregati di rivolgersi ai canali ufficiali dei marchi produttori. Presso gli stessi segnaliamo che é possibile trovare anche, solitamente, una tabella esplicativa e dettagliata di tutte le misure e dei colori disponibili.
Ogni genitore sa quanto sia importante questo accessorio nell’abbigliamento dei propri figli, al di là di quale sia la loro età e la stagione in cui ci si trova. Le proposte per l’inverno si concentrano in particolare sulla lana ed il caldo cotone. La lavorazione della maglia può essere spessa o rasata ma, in ogni caso, tale da garantire un allungamento idoneo ed una massima adattabilità a qualsiasi forma del capo, senza risultare mai costrittiva. La composizione dei materiali deve assicurare una estrema efficacia anti freddo e anti vento, senza far mancare alla cute delicata dei bambini un buon comfort ed un’opportuna traspirazione.
Per la stagione estiva, i copricapo migliori sono quelli che proteggono in modo efficace non solo il capo, ma anche il viso, dai raggi ultravioletti. E’ preferibile, inoltre, scegliere prodotti realizzati in cotone al 100 %, traspirante ed ipoallergenico.
Intimo e pigiami
Centrale per questi capi è la composizione dei materiali, per i quali bisogna selezionare esclusivamente fibre naturali al 100 %. La tipologia di ogni prodotto va poi ponderata in base all’età del bambino. Per la fase dei primissimi mesi, in cui i bambini vengono cambiati molto spesso durante il giorno, è meglio preferire i body con abbottonatura incrociata sul petto, molto più pratica e funzionale, sia per il bebè, che per l’adulto che si occupa di effettuare il cambio. Via via si può passare anche al modello di body più comune, quello con allacciatura bassa, e alla canotta intima vera e propria.
Anche se, durante il primo anno di vita, il bambino tende a passare molto del suo tempo diurno a riposare, è importante pensare ad un abbigliamento dedicato soltanto alla notte. Questo sia per ragioni di praticità che d’igiene. L’aspetto di cui tenere immediatamente conto nella scelta, é quello di privilegiare i tessuti composti esclusivamente da fibre naturali. A tal proposito segnaliamo che, non sempre, un marchio noto è garanzia di qualità: per questo motivo, bisogna sempre accertarsi di queste informazioni in relazione al prodotto che si è orientati ad acquistare.
Il pigiama intero è sicuramente il migliore da indossare in inverno, per mantenere al caldo i bambini di ogni età. Il problema è unicamente quello di essere il tipo meno sfruttabile. Poiché i bambini, specie quelli molto piccoli, crescono rapidamente, si rischia infatti che un pigiama intero, nel giro di breve tempo, risulti già ridotto e quindi scomodo ed inutilizzabile. I modelli a due pezzi invece, anche se dopo un po’ non dovessero arrivare a coprire per intero le caviglie, sono portabili per un tempo comunque più lungo.
Sicuramente per dormire è sempre più opportuno scegliere filati composti da fibre naturali: il lino ed il cotone nelle stagioni più miti e la flanella con le temperature più rigide. E’ preferibile comunque non esagerare mai con gli indumenti indossati, perché possono ostacolare una corretta respirazione della cute: se c’è molto freddo é meglio aggiungere uno strato di coperta che uno in più addosso.
Per le bambine un po’ più grandi (dai 6 anni in su) può essere una soluzione ottimale, ma solo durante i mesi molto caldi. La camicia da notte risulta infatti essere un indumento generalmente poco confortevole per le piccoline, perché esse tendono a scoprirsi spesso durante il sonno. Meglio quindi optare per un classico pigiama a pantaloni, più funzionale a garantire loro una protezione efficace.
Le firme che offrono i prodotti migliori, in relazione all’intimo e ai pigiami per bambini, sono tra le altre: Ellepi, Fruit of the Loom, Navigare e Liabel. Tutti questi marchi presentano collezioni molto vaste, adatte per i bambini di tutte le età e costituzione fisica e realizzate con i materiali migliori nonché con le lavorazioni più all’avanguardia del settore.